Come scegliere un impianto d’allarme? Quali sono le caratteristiche principali?
Ecco una panoramica del complicato mondo dei sistemi d’allarme.
Impianti con fili (via cavo): viene alimentato da un circuito a bassa tensione ed è necessario che tutti i componenti del sistema vengano collegati da una rete di cavi elettrici da incassare nel muro. Alcuni modelli hanno la caratteristica di poter essere inseriti, con i dovuti accorgimenti, nell’impianto elettrico preesistente, senza dover rompere i muri.
Impianto senza fili (a onde radio): in questo tipo d’impianto, le componenti non hanno bisogno di alcun cablaggio e comunicano tra loro via etere, sfruttando le onde elettromagnetiche. Ogni dispositivo è alimentato da batterie a lunga durata, il che rappresenta già un primo vantaggio perché permette all’allarme di continuare a rimanere attivo e funzionante anche in situazioni dove può venire a mancare la corrente per diverse ore.
Impianto misto: si compone di una parte realizzata via cavo (ad esempio dove sono previste canalizzazioni) e una parte funzionante via radio. Di solito la posa dei cavi è prevista solo per alimentare la centrale d’allarme e le sirene, mentre gli altri elementi funzionano a onde radio. L’impianto misto risulta particolarmente adatto per situazioni in cui si devono ampliare impianti preesistenti in luoghi dove non è possibile effettuare lavori di muratura.
Impianto integrato: è forse il metodo più completo per proteggere realmente la propria casa, grazie all’abbinamento delle misure di protezione attiva con quella passiva: una forma di sicurezza integrale che è anche una valida risposta alle tecniche di effrazione più raffinate. In questi dispositivi la serratura elettronica della porta blindata è collegata all’antifurto.
Più del 70% dell’efficacia di un sistema d’allarme si deve a una corretta progettazione e installazione. Gli appartamenti meno a rischio sono quelli ai piani intermedi, senza terrazzi o balconi. Gli appartamenti più a rischio sono quelli a piano terra o ai piani alti, con terrazzi e balconi. I sistemi di allarme più diffusi sono due: il perimetrale e il volumetrico. Il primo protegge l’abitazione dall’esterno, il secondo dall’interno. L’ideale sarebbe integrarli
Sistema perimetrale: viene installato lungo le pareti esterne dell’abitazione creando così una vera e propria cintura difensiva. Suona solo se vengono aperte finestre, porte finestre e porte di ingresso. È ottimo quando c’è bisogno di protezione durante la notte, vista la possibilità di muoversi liberamente all’interno senza generare falsi allarmi.
Sistema volumetrico: per bloccare il ladro che è riuscito a introdursi in casa è necessario creare un efficace campo di sorveglianza, installando negli ambienti dei sensori, detti volumetrici, in grado di intercettare sia una presenza fisica attraverso la rilevazione di una variazione di temperatura o anche solo un movimento. Al passaggio di un individuo, il sensore invia un segnale che fa scattare la sirena o il collegamento con la polizia.
I sistemi di allarme elettronici senza fili, altrimenti noti come “wireless”, sono quelli che utilizzano le onde radio per il trasporto delle segnalazioni generate dai rivelatori. Negli ultimi anni si è assistito a una diffusione sempre maggiore di questi impianti, le cui tappe più rilevanti sono state: la disponibilità dell’intera gamma di sensori; la disponibilità di sistemi tele gestiti, che consentono all’installatore di conoscere dalla propria sede, tramite un collegamento sulla rete telefonica, le esigenze di manutenzione e di intervenire a distanza sul sistema. Di base, i sistemi antintrusione via radio possono essere parzialmente o totalmente senza fili. I primi utilizzano gli impulsi radio per la trasmissione dei segnali fra le varie apparecchiature, ma hanno la centrale di allarme e la sirena esterna collegate alla rete elettrica (tramite l’alimentatore); i secondi trasmettono segnali via radio e si avvalgono di apparecchiature autoalimentate.
Dal punto di vista dell’utente, il funzionamento di un sistema antintrusione via radio è analogo a quello di un sistema via cavo: installazione della centrale di allarme per comandare l’impianto, dei rivelatori per rilevare l’intrusione e dei dispositivi di allarme (sirene e/o combinatori telefonici) per segnalare l’allarme.